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Notizie

L'ex coniuge è tenuto a contribuire nelle spese di conservazione dell'appartamento comune
La Suprema Corte di Cassazione con sentenza del 4 febbraio 2016, n. 2195 ha sancito il principio per cui le spese relative alle parti comuni di un bene, come l'obbligo di partecipare ad esse, incombono su tutti i comunisti in quanto appartenenti alla comunione ed in funzione delle utilità che la cosa comune deve a ciascuno di essi garantire. Ne deriva pertanto che il diritto al rimborso "pro quota" delle spese necessarie per consentire l'utilizzazione del bene comune secondo la sua destinazione spetta al partecipante alla comunione che le abbia anticipate per gli altri in forza della previsione dell'art. 1110 c.c., le cui prescrizioni debbono ritenersi applicabili, oltre che a quelle di conservazione, anche alle spese necessarie perchè la cosa comune mantenga la sua capacità di fornire l'utilità sua propria secondo la peculiare destinazione impressale. Leggi >
In tema di azione revocatoria il rapporto coniugale può integrare la prova della "partecipatio fraudis"
La prova della "partecipatio fraudis" del terzo, necessaria ai fini dell'accoglimento dell'azione revocatoria ordinaria nel caso in cui l'atto dispositivo sia oneroso e successivo al sorgere del credito, può essere ricavata anche da presunzioni semplici, ivi compresa la sussistenza di un vincolo parentale tra il debitore ed il terzo, quando tale vincolo renda estremamente inverosimile che il terzo non fosse a conoscenza della situazione debitoria gravante sul disponente. Leggi >
Non ha diritto all'assegno di mantenimento il figlio fuoricorso all'Università
La Corte di cassazione con sentenza dell'1 febbraio 2016, n. 1858, ha ribadito che il dovere di mantenimento del figlio maggiorenne cessa non solo quando il genitore onerato dia prova che il figlio abbia raggiunto l'autosufficienza economica, ma anche quando lo stesso genitore provi che il figlio, pur posto nelle condizioni di addivenire ad una autonomia economica, non ne abbia tratto profitto, sottraendosi volontariamente allo svolgimento di una attività lavorativa adeguata e corrispondente alla professionalità acquisita.  Leggi >
La Banca è responsabile del danno, se lo sportello bancomat inghiotte la carta
Con Sent. 19 gennaio 2016, n. 806 la Corte di Cassazione esamina l'ipotesi della sottrazione di una scheda bancomat mediante la manomissione del relativo sportello, con conseguente furto della tessera ed ampi prelievi sul conto del cliente, valutando i possibili profili di corresponsabilità della banca per l'accaduto. La sentenza in esame afferma si sforza pertanto di contemperare le regolamentazioni dei rapporti tra banche e clientela con le esigenze di protezione del danneggiato e stabilisce con chiarezza l'importanza dell'individuazione degli obblighi di diligenza qualificata gravanti sulla banca.  Leggi >
L'occupazione di fatto di un immobile è utilità non valutabile in sede di determinazione dell'assegno di divorzio
La Corte di Cassazione ha recentemente stabilito che in sede di determinazione dell'assegno di divorzio, l'occupazione di fatto di un immobile da parte del coniuge configura utilità che fuoriesce dall'ambito valutativo proprio dei valori legalmente posseduti da ciascuno dei coniugi, rimanendo la difficoltà di liberazione dell'immobile da parte del suo proprietario un dato di fatto estraneo alla ponderazione delle rispettive posizioni patrimoniali e reddittuali. Leggi >
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