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Per l'mpugnazione di un testamento olografo falso occorre proporre una domanda di accertamento negativo
Con Sent. n. 12307 del 2015, le Sezioni Unite sono intervenute sul contrasto giurisprudenziale relativo alle modalità di impugnazione del testamento olografo, affermando il principio secondo il quale nel caso in cui nell’ambito di una controversia giudiziaria nella quale si discuta del riconoscimento di diritti successori discendenti dall’esecuzione delle disposizioni di un testamento olografo, la parte che contesti l’autenticità di questo atto di ultima volontà, la stessa è tenuta a proporre domanda di accertamento negativo della provenienza della scrittura testamentaria e, quindi, secondo i principi generali applicabili in ordine a questo tipo di azione, incombe sulla medesima parte l’onere di allegare e produrre le relative prove del suo assunto. Leggi >
Polizza rca: le operazioni di carico e scarico sono coperte
La Suprema Corte a Sezioni Unite ha precisato che nell'ampio concetto di circolazione stradale indicato nell'art. 2054 c.c. è compresa anche la posizione di arresto del veicolo, in relazione all'ingombro da esso determinato sugli spazi addetti alla circolazione, nonché alle operazioni eseguite in funzione della partenza o connesse alla fermata e con riguardo a tutte le operazioni che il veicolo è destinato a compiere e per il quale esso può circolare nelle strade. Solo i mezzi stabilmente impossibilitati a muoversi non assurgono al concetto di veicolo. Ne consegue che per la operatività della garanzia per la R.C.A. è necessario il mantenimento da parte del veicolo, nel suo trovarsi sulla strada di uso pubblico o sull'area ad essa parificata, delle caratteristiche che lo rendono tale sotto il profilo concettuale. È, dunque, necessario che il veicolo possa intendersi tale in relazione alle sue funzionalità, sia sotto il profilo logico che sotto quello di eventuali previsioni normative, risultando, invece, indifferente l'uso che in concreto si faccia dello stesso, sempre che rientri in quello che secondo le sue caratteristiche il veicolo può avere. (Nel caso concreto l'esigenza di chiarificazione non attiene all'apparente contrapposizione tra lo stato di movimento e quello di quiete del veicolo, ma riguarda, appunto, l'aspetto operativo/funzionale, ovvero lo svolgimento di specifiche operazioni funzionali alle caratteristiche strutturali proprie del mezzo; specificamente l'utilizzo del braccio elevatore per l'operazione di carico, da intendersi rientrante nel concetto di circolazione, come inteso dall'art. 1, L. n. 990 del 1969 in combinato disposto con l'art. 2054 c.c.. Leggi >
Contratto preliminare di compravendita e regime di prescrizione dell'azione ex art. 2932 c.c.
Con Sent. 15 maggio 2015, n. 10009 la Corte di Cassazione si è soffermata sul sistema di operatività della disciplina della prescrizione applicabile all'esercizio del diritto di agire in giudizio con l'azione di cui all'art. 2932 c.c.. La S.C. ha precisato che, in tema di interruzione della prescrizione, un atto, per avere efficacia interruttiva, deve contenere, oltre alla chiara indicazione del soggetto obbligato (elemento soggettivo), l'esplicitazione di una pretesa e l'intimazione o la richiesta scritta di adempimento, idonea a manifestare l'inequivocabile volontà del titolare del credito di far valere il proprio diritto, nei confronti del soggetto indicato, con l'effetto sostanziale di costituirlo in mora. Quest'ultimo requisito non è soggetto a rigore di forme, all'infuori della scrittura, e, quindi, non richiede l'uso di formule solenni né l'osservanza di particolari adempimenti, essendo sufficiente che il creditore manifesti chiaramente, con un qualsiasi scritto diretto al debitore e portato comunque a sua conoscenza, la volontà di ottenere dal medesimo il soddisfacimento del proprio diritto. I giudici di legittimità hanno riaffermato il principio secondo cui il contratto preliminare è fonte di obbligazione al pari di ogni altro contratto ed il suo particolare oggetto, cioè l'obbligo di concludere il contratto definitivo, non esclude che, ove non sia fissato un termine né in sede convenzionale, né in sede giudiziale, sia applicabile, ai sensi dell'art. 1183 c.c., la regola dell'immediato adempimento ("quod sine die debetur statim debetur"), con la conseguenza che, a norma degli artt. 2934, 2935 e 2946 c.c., l'inattività delle parti protrattasi per oltre dieci anni da quando il diritto alla stipulazione del contratto definitivo poteva essere fatto valere, comporta l'estinzione del diritto medesimo per prescrizione. Leggi >
Mutuo e calcolo del TEG: interessi corrispettivi e moratori si sommano
L'ordinanza del Tribunale di Torino del 15 maggio 2015, aderendo alla tesi della c.d. sommatoria, si pone in motivato contrasto con l'orientamento dell'Ufficio subalpino sinora sostanzialmente fermo nel negare la validità del criterio volto a determinare il TEG in concreto applicato attraverso la somma aritmetica del tasso degli interessi corrispettivi al saggio degli interessi moratori. Leggi >
Il danno da inadempimento del professionista intellettuale implica un giudizio prognostico da compiersi in termini probabilistici
La Corte di Cassazione con sentenza de 29 maggio 2015, n. 11147, ha ribadito che in materia di contratto d'opera intellettuale, ove risulti provato l'inadempimento del professionista alla propria obbligazione, per negligente svolgimento della prestazione, il danno derivante da eventuali sue omissioni deve ritenersi sussistente solo qualora, sulla scorta di criteri probabilistici, si accerti che, senza quella omissione, il risultato sarebbe stato conseguito.  Leggi >
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